Trofeo AIAS 2005 – Giuseppe De Vita
Quando si parla di biseki, noi appassionati di pietre, li consideriamo pietre di serie B, ma non è così, non consideriamo i biseki perché non siamo capaci di farli, o li compriamo già fatti o diciamo che non ci piacciono. Giuseppe invece no, è nato appassionato di pietre (di vere opere d’Arte Gongshi cinese made in Mattinata – Puglia).
Trasferitosi in Toscana, si occupò di ortaggi e comprando pubblicazioni su come coltivarli, notò e comprò un “libricino”, come lo chiama lui, su come coltivare e allevare i bonsai (e altre arti giapponesi quali l’Ikebana, le “erbette” e il Suiseki).
Sergio Bassi (avevo chiesto a lui di aiutarmi con Giuseppe), è andato a casa sua e ha pensato bene di fare un’intervista con domande da me suggerite e, come fanno i giornalisti, ha registrato il tutto e mi mandato il file sonoro. Io ascolto e trascrivo ciò che Giuseppe racconta: “Comincio a raccogliere pietre nel 95/96, sull’argine e le golene del fiume Arno, vicino casa; notai subito che le pietre a bagno nell’acqua avevano colori e trame molto interessanti; per quelle poi che erano all’asciutto, usavo uno spruzzino con acqua per evidenziarne i disegni. A volte, con un piccolo scalpello, scheggiavo le pietre per controllare che i segni fossero evidenti anche all’interno. Il passo successivo fu di lucidarle affinché quei disegni risaltassero maggiormente. Scoprii anche che in Toscana già nel 500/600 quelle pietre erano conosciute con il nome di “alberese”.
articolo a cura di Carlo Laghi ® RIPRODUZIONE RISERVATA
articolo a cura di Carlo Laghi ® RIPRODUZIONE RISERVATA
No Comment